La catechesi del lunedì

Da ottobre ad aprile,  persone adulte che ne sentono necessità o si devono preparare a ricevere i sacramenti, si trovano con un Padre agostiniano per la catechesi del lunedì.

Quest’anno abbiamo letto il libro degli Atti degli Apostoli con p. Giuseppe ed essendo quasi alla fine di questi incontri chiediamo ai vari partecipanti di raccontarci qualche impressione.

 

 

 

CHE COSA TI HA SPINTO A PARTECIPARE TUTTI I LUNEDI’ A QUESTI INCONTRI?

A: non ne ho perso uno. La figura di S. Paolo mi ha conquistato e il suo coraggio mi ha aiutato nella vita di tutti i giorni. Lui non ha avuto paura di nulla, gli è bastato aver incontrato Gesù e l’invito ad andare in tutto il mondo a raccontare la sua conversione. E lui è partito… vorrei essere coraggioso come lui.

T: Mi sono avvicinato al percorso di catechesi per adulti perché voglio ricevere i sacramenti della Cresima, della Comunione e del Matrimonio. Premetto che, nonostante la mia poca cultura e vicinanza al mondo della Chiesa, non ho mai pensato a questo percorso come un’ imposizione o come una burocrazia necessaria ad ottenere un documento. Sono stato sempre molto curioso di conoscere la Chiesa e questa occasione mi ha finalmente dato modo di frequentarla in modo attivo e iniziare a conoscerla. Per me è stato un inizio, un felice inizio in età adulta di un percorso che continuerò insieme alla mia futura moglie, e insieme ai miei figli. Peccato solo non averlo cominciato dall’inizio.

M: ho cominciato a frequentare la catechesi per ascoltare e capire gli Atti degli Apostoli di cui conoscevo solo il nome. Non mi è piaciuto subito S. Paolo e neanche le sue tante lettere ma non riuscivo a non scendere il lunedì successivo. Ho concluso che mi sarebbe piaciuto essere come lui per quel rapporto speciale che aveva con Gesù, per come la fede gli ha cambiato la vita e per la fiducia che ha avuto penso sia stato davvero miracolato. Si è affidato completamente a Dio ed è andato per il mondo… mica caramelle!

CHE COS’E’ LO SPIRITO SANTO?

A: leggendo gli Atti degli Apostoli si capisce che il protagonista della vita della Chiesa è lo Spirito Santo, cioè è Dio che agisce nella vita di chi diventa cristiano. È come dire che la presenza di Cristo si vede nella vita, nelle piccole e grandi cose della giornata.

T: per me, la prima “esperienza” dello Spirito Santo può essere racchiusa in un piccolo ma significativo momento. Con la mia fidanzata, e futura moglie, abbiamo deciso di sposarci in chiesa. Il discorso con cui abbiamo affrontato l’argomento è stato talmente chiaro e fluido e la decisione è stata presa con una semplicità tale che secondo me, lo Spirito Santo aveva già deciso a monte che il mio destino, e quello di mia moglie sarebbe stato quello di un cammino cristiano insieme. E per me di darmi un modo per potermi finalmente avvicinare a Dio, alla Chiesa e alla sua comunità.

M: penso di essere un po’ rompiscatole, faccio sempre un sacco di domande e ho pure dubbi. Ho scoperto in questi incontri la presenza dello Spirito Santo che mi ha trattenuta dal parlare e mi ha fatto ascoltare. Un modo di camminare diverso.

R: Noi cristiani diamo per scontate troppe cose mentre conosciamo davvero poco. Siamo certi però dell’amore di Dio per noi uomini e allora ci manca solo un po’ d’impegno in più per conoscerlo davvero. “Conoscere” per avvicinarsi sempre di più ad una vita “completa”. Una cosa che mi ha davvero colpito è stata la differenza tra battesimo di conversione (quello di Giovanni Battista) e battesimo di resurrezione (quello degli Apostoli). A me sembrava non ci fossero grandi differenze ma ho scoperto che il Battesimo cristiano è davvero una guarigione. Si nasce con il peccato originale che abbiamo ereditato e che inesorabilmente ci porta alla morte. Con il Battesimo Gesù ci ama a tal punto che ci guarisce da questo virus mortale e ci porta dentro l’eternità di Dio. E’ solo così che possiamo vivere una vita vera, bella e piena di senso. Questo ha dato come un respiro nuovo alla mia vita. Avevo proprio bisogno di quel respiro. E ho capito che vivere significa guardare e coltivare quel dono grande.