Fonte : Editoriale di padre Massimo Giustozzo Rivista del Santuario N. 2 del 2022

“Alleluia! Ha preso possesso del Suo Regno il Signore, il Nostro Dio, l’Onnipotente! Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a Lui gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello; la Sua Sposa è pronta: 

le fu data una veste di lino puro e splendente. 

La veste di lino sono le opere giuste dei santi!” 

Vorrei iniziare questo articolo, che ci inoltra nel tempo di Pasqua e nella festa di Santa Rita, proprio partendo da questo canto di trionfo in Cielo, che leggiamo al capitolo 19 dell’Apocalisse.

Mi rendo conto che potrebbe sembrare un po’ inattuale. Non possiamo dimenticare la trepidazione e le situazioni drammatiche della guerra, che si è sviluppata prima in Ucraina e poi anche all’interno delle nostre coscienze nel mondo intero. È una guerra che lascerà tanti strascichi e per tanto tempo. Non possiamo dimenticare questa tensione; ma, nello stesso tempo, dobbiamo partire dalla speranza!

Tra poco celebreremo anche la festa di Santa Rita e allora vorrei partire proprio da questa speranza, che si staglia davanti a noi, una speranza che spesso ci sorprende. Siamo abituati a immaginare e a fare proiezioni sulla nostra vita: dentro la Chiesa, anche per i credenti, la felicità sembra l’esito di alcune proiezioni azzeccate. La felicità, la speranza sembrano l’esito del cammino che alcune persone, i più forti, i più bravi riescono a compiere e ci sorprende invece, leggendo la Bibbia, vedere arrivare all’improvviso un canto come questo, un canto di trionfo, un canto che è gioia per tutti, ma soprattutto per i deboli e i piccoli, soprattutto per quelli che hanno perso la capacità di sperare!

Questo canto dice infatti: “Ha preso possesso del Suo Regno il Signore, il Nostro Dio, l’Onnipotente! Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a Lui gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello”. Considerate la bellezza di questi imperativi che vogliono innalzare il nostro spirito, come a dire: guardate che l’esito della vostra vita non dipende unicamente dai vostri sforzi, anzi! “Rallegriamoci perché sono giunte le nozze dell’Agnello “. Che significa? Come dobbiamo vivere questo brano? Come dobbiamo vivere la Parola di Dio in questo tempo così difficile? Certo è Pasqua, ma vorremmo che fosse una Pasqua autentica! La Parola di Dio ci porta a contemplare che all’inizio di tutto c’è la Volontà di Dio di salvarci, all’inizio c’è il Suo Amore, la Beatitudine, la Gioia! All’inizio c’è il fatto che Dio ha tanto amato il mondo da dare il Suo Figlio unigenito! Non è solo un inizio cronologico, ma una Grazia che si compie in ogni momento, in ogni oggi: infatti oggi è questo inizio, oggi è questo canto!

Ed è interessante che proprio in questi tempi così difficili, noi leggiamo ancora questi canti di trionfo, leggiamo nell’Apocalisse questa gioia che è nel Cielo e che ci fa intravedere qual è la nostra vocazione. La nostra vocazione non interessa la vita dei Cristiani solo alla fine, ma è qualcosa che tocca la nostra vita fin da adesso! Perché dobbiamo sperare? Perché Dio è Amore! Perché questo mondo è uscito dal Suo Seno! Perché quando la Sposa sembra essere tutta insanguinata per le lotte fratricide, quando anche la Chiesa stessa è divisa, quando soffre, in quel momento lo Sposo dà voce alla Sua Gioia! Rallegratevi ed esultate!

Allora carissimi lettori di questa rivista del Santuario di Santa Rita, vorrei farvi gli auguri pasquali proprio con questo cantico dell’Apocalisse, che è un cantico di gioia, un cantico di speranza, un cantico d’amore!

Un cantico che ci fa capire che non possiamo limitarci a quello che vediamo sotto i nostri occhi. Questi mesi, vissuti con lo spettro della guerra in Ucraina e nel mondo intero, ci han fatto vedere quanto è precaria, fragile la nostra vita, ecco credo che è proprio in questi momenti qui noi dobbiamo sperare!

Il passaggio che tutti noi abbiamo vissuto con questa Pasqua ci ha fatto capire che la speranza nasce proprio lì dove sembra che non ci sia più speranza. In quella notte di Pasqua, mentre le forze del mondo pensavano di aver chiuso ogni speranza, in quella notte l’Amore di Dio, la Grazia di Dio risorge! In quella notte quindi forse anche noi siamo rinati e così anche oggi in questa notte della nostra vita, nella notte di questo mondo, forse anche noi siamo rinati, anche noi stiamo rinascendo, anche noi quindi siamo in un tempo nuovo!

Per questo prendiamo sul serio la Parola:

“Rallegriamoci ed esultiamo, rendiamo a Lui gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello!”

Vorrei proprio fare con voi l’esperienza, che le nozze dell’Agnello scendono dal Cielo per ognuno di noi: questo è un punto di partenza, che ci rende felici e che non dobbiamo mancare. Bisogna partire da lì, dall’Amore, dalla Vita trinitaria di Dio, dalla Gioia, dalla Luce di Dio! Bisogna partire dall’Amore! E guardate, proprio in questo tempo così difficile, noi siamo quasi costretti ad alzare gli occhi al Cielo, perché abbiamo percorso tutte le strade umane, sociali, politiche, diplomatiche…, ma la salvezza viene dal Cielo! Una salvezza che noi non saremmo in grado di pensare e che arriva come questo cantico di trionfo dell’Apocalisse: quasi per incanto, i cieli si aprono e fanno vedere a tutti noi qual è la nostra autentica vocazione!

Noi ci affanniamo, cerchiamo cose, che sono solo proiezioni di felicità, ma la vera felicità è quella che neppure conosciamo, quella che ci indica la Parola di Dio: il desiderio del Signore di unirci a Lui in questo matrimonio che noi abbiamo visto nel tempo di Pasqua! Abbiamo visto le nozze dell’Agnello, ebbene ora queste nozze si sono compiute e ora possiamo sperare perché si è aperto il Cielo su tutti noi!

Ringraziamo quindi molto il Signore per questo dono della Pasqua! E adesso che ci stiamo preparando alle prossime festività di Santa Rita in questo Santuario, ricordiamoci sempre che la vita dei santi, la vita di Santa Rita è una vita che è tutta intessuta di questo cantico dell’Apocalisse, un cantico nuovo, un cantico di speranza!!!