LETTERA a Proba (130)
Scritta non molto dopo il 411.
Agostino espone a Proba come si debba pregare e come anche i ricchi possano entrare nel regno dei cieli (nn. 14). L’anima deve sentirsi desolata finché non arriverà alla beatitudine (nn. 5-6). Come dobbiamo servirci delle ricchezze e in che riporre la felicità (nn. 7-14). Le parabole della vedova e del padre di famiglia importuni (n. 15). La preghiera liturgica: si deve pregare non con molte parole ma con intenso affetto (nn. 16-20). L’espressioni del Padre nostro hanno corrispondenze nelle preghiere dei santi dell’Antica Alleanza (nn. 21-22). Chiedere a Dio che ci liberi dalla cupidigia dei beni terreni e avvalorare le preghiere con le opere buone (un. 23-24). Desiderare il sommo Bene (nn. 25-28). Perché le vedove debbono pregare con maggiore assiduità (n. 29). Proba preghi anche per Agostino e per i suoi confratelli (nn. 30-31).
Al Martedì ore 21
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