La Colletta del Banco Alimentare (25 novembre)
È il terzo anno che partecipo alla “Colletta Alimentare” ed anche se stancante, impegnativa fisicamente ogni volta mi ritrovo alla sera felice per gli incontri fatti e per i momenti di incontro con le persone che, quando arrivano alle porte del supermercato, ti guardano come dire “No, non mi rompete” e poi dopo aver parlato con qualche volontario capiscono il valore del gesto ed escono con il loro sacchetto pieno, il sorriso sul volto e un grazie per quello per tutti i volontari stanno facendo.
C’è chi si ferma per fare due chiacchiere, chi ha solo bisogno di un po’ di compagnia e di qualche parola in amicizia. Ed anche se si è impegnati a ritirare i sacchetti, a dividerli nei cartoni o a fermare chi entra per invitarli alla partecipazione, c’è sempre qualcuno pronto a dar loro l’attenzione richiesta. E’ questo il bello! Anche se quest’anno la raccolta nel punto vendita, che ho seguito, è risultata inferiore rispetto all’anno scorso, non mi sento delusa perché anche quest’anno questo gesto è risultato importante per me e per tutti i volontari coinvolti.
“Non pensiamo ai poveri come destinatari di una buona pratica di volontariato da fare una volta alla settimana […]. Queste esperienze, pur valide e utili […] Dovrebbero introdurre ad un vero incontro con i poveri e dare luogo ad una condivisione che diventi stile di vita. […] La loro mano tesa verso di noi è anche un invito […] A riconoscere il valore che la povertà in se stessa costituisce. La povertà è un atteggiamento del cuore […] E permette di vivere in modo non egoistico e possessivo i legami e gli affetti”. (papa Francesco – giornata mondiale dei poveri – 13.6.2017)
La povertà sta aumentando e di pari passo l’egoismo e l’indifferenza. Come cristiani abbiamo la missione di vedere nell’altro non un nemico, un fastidio, ma Cristo che ci chiama al quale non possiamo negare il nostro amore e la nostra attenzione.
Marina L.