Martedì 18 gennaio si è riunito il CPP in presenza; dopo la preghiera per l’unità dei cristiani, il principale tema all’OdG è stato il nostro possibile contributo alla sinodalità. Tutte le diocesi del mondo, infatti, hanno tempo fino a giugno per raccogliere ed inviare alla Santa Sede i contributi e le proposte di tutti sul tema. Anche Santa Rita vuol fare la sua parte. Non è certo un tema che “ci passa sopra la testa” ma, al contrario, tocca le membra e le sensibilità del nostro popolo. La domanda fondamentale è:

Una Chiesa sinodale, annunciando il Vangelo, “cammina insieme”: come questo “camminare insieme” si realizza oggi nella vostra Chiesa [di S. Rita]? Quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere nel nostro “camminare insieme”?

Per rispondere ci è chiesto però di richiamare alla memoria prima di tutto le esperienze, positive o negative, che questo interrogativo ci suscita: hai fatto esperienza di inclusione o di esclusione nella nostra parrocchia? Hai ricevuto o inflitto ferite o intuizioni? E cosa ci chiede lo Spirito, quali passi intraprendere? L’argomento è stato articolato in vari punti; abbiamo considerato anche gli aspetti del saper ascoltare e del comunicare per accoglierci e aprirci a chi è fuori.

La discussione del tema è stata accorata e intensa, non senza autocritiche ed esami di coscienza collettiva! È emersa l’urgenza di proporre una Chiesa non chiusa nella scrupolosità di rispettare le norme ma aperta al vissuto delle persone; una Chiesa non preoccupata tanto di unificarsi e coccolarsi all’interno quanto di impegnarsi e lanciarsi nella missione di trasmettere l’amore di Dio; una Chiesa che sappia accettarsi e perdonarsi nella diversità e imperfezione dei suoi membri.

È stato poi ricordato l’entusiasmo riscontrato l’anno del Giubileo parrocchiale del 2019: un forte obiettivo comune è capace di unire e far collaborare tutti e oggi potrebbe essere proprio l’appello alla sinodalità, con le costituende Assemblee Sinodali Decanali volute dall’Arcivescovo tale obiettivo. La nostra Diocesi infatti si sta impegnando perché le decisioni pastorali non restino onere esclusivo del clero, ma tutte le rappresentanze siano protagoniste nell’individuare problematiche e strategie pastorali in risposta ad esse.