Chiamati ad abitare nel paese dell’Amore di Dio
Dall’omelia dell’Arcivescovo M. Delpini nella giornata del malato
Io abito in un paese chiamato Nostalgia. Mi ricordo com’era bello quando ero più giovane, quando stavo bene, con quello stare bene insieme: il paese dove avevo tutto quello che non ho più. E altri dicono che abitano nel paese chiamato Tribolazione, per i dolori che perseguitano e non danno respiro giorno e notte. È, questo, il paese dove si sperimentano anche le ansie per quelli che ci stanno a cuore e le preoccupazioni materiali, per i soldi che non bastano, le difficoltà, magari, di prenotare una visita… Insomma, le tribolazioni che tutti conosciamo: ma poi ci sono gli uomini e le donne che dimorano in Dio, diventando membra del corpo di Cristo, come si legge nel Vangelo di Giovanni.
Ecco dove siamo chiamati ad abitare, nel paese dell’Amore di Dio, dove l’amicizia con Gesù illumina ogni giorno, risponde a ogni domanda, ascolta tutte le nostre parole e consola tutte le nostre lacrime. Il paese dell’Amore di Dio è la vita dove chi è perduto viene salvato, chi ha sbagliato è perdonato, dove tutti sono benedetti.
Nel paese dell’Amore di Dio dove abita la Vergine Immacolata che insegna come vivere ogni giornata e giungere a ogni sera, c’è la potenza che cambia il mondo.
Così il paese chiamato Nostalgia cambierà nome: non sarà più il paese del rimpianto, del tempo felice che non si può più vivere. Si chiamerà Riconoscenza dove tutto il passato, tutte le persone amate, tutte le esperienze belle diventano un cantico che dice “grazie”. Così il paese chiamato Tribolazione cambierà nome e non sarà più il paese del lamento e del piangere sui propri dolori e dispiaceri. Si chiamerà occasione per amare.
In tutte le condizioni, in tutte le relazioni, in tutte le tribolazioni, chi si lascia guidare dallo Spirito di Dio troverà l’occasione per consolare qualcuno, per una carezza che allevi il dolore, per dire una parola di incoraggiamento a chi è scoraggiato, per preoccuparsi più di chi ci sta vicino che di noi stessi. L’invito è, appunto, a mettersi in cammino per abitare il paese chiamato Riconoscenza e il paese Occasione.