Esercizi sinodali per orientare il cammino
del popolo di Dio

La Chiesa Ambrosiana si avvia a concludere con l’assemblea del 3 novembre 2018 il “Sinodo minore”. Il Sinodo minore Chiesa dalle genti. Responsabilità e prospettive ha suscitato grande interesse nelle comunità cristiane della diocesi, ha attirato l’attenzione anche di alcune espressioni della società civile e delle istituzioni, ha provocato molte riflessioni e fornito un ricco materiale.

La commissione sta lavorando per ordinare i contributi di tutti in “Costituzioni” per offrire linee diocesane. Perché tanto lavoro si riveli fruttuoso è necessario che gli animi siano predisposti alla recezione delle indicazioni che saranno offerte come conclusioni del Sinodo minore Chiesa dalle Genti. Responsabilità e prospettive. La predisposizione degli animi significa la disponibilità a percorsi di riflessione, preghiera, iniziative e significa rinnovata docilità al vento amico dello Spirito che spinge al largo, cioè all’audacia e alla fortezza, alla pazienza e alla sapienza per delineare i tratti della Chiesa cattolica: «Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno, perché non vi sarà più notte. E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni» (Ap 21,25-26).

La Chiesa universale si prepara a celebrare il Sinodo dei Vescovi che mette a tema I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Il percorso preparatorio, l’ampia consultazione che è stata voluta da papa Francesco, quanto emergerà nell’Assemblea sinodale che si celebra dal 3 al 28 ottobre, il documento che papa Francesco offrirà alla Chiesa dovranno diventare un punto di riferimento per orientare percorsi e proposte di pastorale giovanile.

È tempo, io credo, di superare quel senso di impotenza e di scoraggiamento, quello smarrimento e quello scetticismo che sembrano paralizzare gli adulti e convincere molti giovani a fare del tempo della loro giovinezza un tempo perso tra aspettative improbabili, risentimenti amari, trasgressioni capricciose, ambizioni aggressive: come se qualcuno avesse derubato una generazione del suo futuro.

La complessità dei problemi e le incertezze delle prospettive occupazionali non bastano a scoraggiare i credenti. È quindi necessario che i giovani stessi intraprendano il loro pellegrinaggio come un peregrinare nella fede che si dispone al compimento della vocazione e si assume la responsabilità della fede dei coetanei perché nessuno sia mandato via senza speranza.