La visita pastorale

Tra i doveri più raccomandati al Vescovo certamente la visita pastorale ha un particolare rilievo: «La visita pastorale è una delle forme, collaudate dall’esperienza dei secoli, con cui il Vescovo mantiene contatti personali con il clero e con gli altri membri del popolo di Dio. È occasione per ravvivare le energie degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli e consolarli, è anche l’occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana e ad una azione apostolica più intensa» (Giovanni Paolo II, Apostolorum Successores, VIII, III, 22 febbraio 2004). Sono lieto e sento congeniale con le mie attitudini di avviare la visita pastorale con il prossimo Avvento 2018. Dopo aver ascoltato le indicazioni del Consiglio Episcopale, del Consiglio Presbiterale, dell’Assemblea dei Decani, ritengo di poter definire un certo programma anche se renderò note con maggior precisione le caratteristiche di questa visita nel decreto di indizione.

Le mie intenzioni sono di visitare le comunità pastorali e le parrocchie incontrando il Consiglio pastorale parrocchiale o di comunità pastorale e vivendo una celebrazione in ogni parrocchia.

Quanto all’incontro con il Consiglio pastorale, chiederò di predisporre una relazione sull’attuazione delle indicazioni conclusive della visita pastorale del cardinale Angelo Scola, quindi sulle priorità pastorali e sul “passo da compiere” che ogni comunità ha segnalato. Quanto alla celebrazione, in ogni parrocchia si concorderà con il parroco o il responsabile della comunità pastorale se sia meglio una celebrazione eucaristica o un’altra celebrazione.

In ogni caso durante la celebrazione intendo dare una particolare attenzione alle famiglie dei ragazzi che stanno compiendo il cammino di iniziazione cristiana, al tema vocazionale e al ruolo dei “nonni” nelle famiglie e nella comunità.

Desidero incontrare personalmente i presbiteri e i diaconi e per questo proporrò un momento di incontro a livello decanale, insieme alle comunità di vita consacrata che nel decanato condividono le responsabilità pastorali. La preparazione alla visita pastorale sarà l’occasione per due interventi specifici:

1) un’équipe di persone che dovrò radunare e incaricare visiterà il decanato a nome mio per recensire, verificare, rilanciare i percorsi che promuovono l’auspicata e irrinunciabile familiarità del popolo di Dio con la Sacra Scrittura;

2) un’équipe di incaricati dell’Ufficio Amministrativo diocesano contatterà i collaboratori dei parroci e dei responsabili della comunità pastorale per introdurre un programma di registrazione dei dati e di controllo della gestione che dovrebbe sollevare i parroci dai gravosi impegni connessi con l’amministrazione degli enti.