Ecco cosa cambia nel Rito della Messa
dal 29 novembre
La formula penitenziale Confesso a Dio onnipotente prevede il modulo
inclusivo fratelli e sorelle. Questo modulo è esplicitato anche nelle varie monizioni lungo la celebrazione.
Il canto (recitazione) del Gloria, cambia l’espressione uomini di buona
volontà con uomini amati dal Signore.
Il Padre Nostro rende di uso liturgico, nella parte finale, la nuova versione: «… come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male».
L’invito alla comunione, che prevede la risposta dei fedeli O Signore, non
sono degno…, è riformulato come segue: «Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui
che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello».
I singoli cambiamenti da soli possono risultare piccola cosa.
Per sacerdoti e diaconi è un’occasione per riprendere un contatto più vivo con i testi liturgici nella loro valenza ecclesiale (è la Chiesa nel suo insieme che prega così) e spirituale.
Per i fedeli laici è un’opportunità di rinnovata formazione liturgica per una «piena, consapevole e attiva partecipazione» (Sacrosanctum Concilium, n. 14).