INTERVISTA  A   PADRE STEFANO SALA

 

Il 24 settembre  2014 Padre Stefano Sala ha festeggiato il suo novantesimo compleanno insieme ai confratelli, ai parrocchiani e agli amici, è stata l’occasione per dialogare con lui e farci raccontare qualcosa del suo camminare seguendo Gesù.

Novant’anni sono un bel traguardo. Come l’ha raggiunto?

Tessendo ogni giorno la normale trama della vita, fatta di speranze, di delusioni, di fatiche, di sogni e, sottolineo, di molti impegni.

Ha mai avuto dubbi sulla sua vocazione?

No.

Come ricorda il giorno della sua ordinazione sacerdotale?

Commuovendomi ancora oggi, è avvenuta a Pavia alle sette del mattino. Terminata la cerimonia, salito in camera, mi sono sciolto in un pianto di gioia. Poi, alle undici, ho concelebrato la s. Messa solenne col Vescovo e alcuni confratelli.

Dove ha gradito maggiormente permanere?

È una domanda birichina. A Marana, comunque, tutto sommato.

Come vede il futuro dell’Ordine Agostiniano?

Il nostro è un ordine dalle profonde radici, che in futuro darà ottimi frutti, nonostante la crisi attuale.

Ad un giovane, per convincerlo a farsi seguace di Sant’Agostino direbbe… ?

Gli parlerei di Gesù, semplicemente, perché senza il Cristo nemmeno il nostro fondatore avrebbe fascino.

Ci sveli un ambito della sua esperienza sacerdotale a lei particolarmente caro.

Rammento con piacere la predicazione degli esercizi spirituali nei monasteri e conventi agostiniani.

C’è anche il suo contributo nel breviario proprio dell’Ordine Agostiniano, vero?

Si, in esso troverete miei inni in onore di santa Chiara di Montefalco, di San Tommaso Villanova, della Madonna della Consolazione e…

Quale frase di Sant’Agostino l’ha incantata?

Una in particolare non esiste, tutti i suoi scritti sono un incanto.

Sant’Agostino e san Tommaso d’Aquino: due giganti del pensiero cristiano. In cosa si differenziano e come si completano?

Tommaso dà alla fede un fondamento razionale sul quale Agostino costruisce l’edificio dell’amore. Con una battuta : Tommaso ci mette la testa, Agostino il cuore: si armonizzano in questo modo.

Lei ha scritto una vita di santa Rita, è stato difficile?

No, l’ho composta negli anni settanta, poi mi sono cimentato con quella di santa Chiara di Montefalco, mistica abbagliante.

Cosa direbbe la santa degli impossibili alle donne di oggi?

Di vivere da perfette cristiane.

La solletica comporre una vita di sant’Agostino?

No, ne circolano già tante che non aggiungerei nulla alle esistenti. Dopo quella di Padre Agostino Trapè, poi, a mio avviso il maggior agostiniologo in assoluto, ogni ulteriore biografia sarebbe superflua.

A maggio è scampato ad un accidente cardiaco, merito dei medici o della Provvidenza?

Beh, diciamo che questa ha ispirato i primi.

Quale preghiera preferisce?

Il Padre Nostro.

E quali recita al mattino e alla sera?

Al risveglio intono “Ti adoro mio Dio, ti amo con tutto il cuore…”  e chiudo al crepuscolo con la Compieta.

Alla sua età cosa le manca?

Le escursioni in montagna, tanto.

Lei è il direttore responsabile “storico” del Bollettino. Ci racconti l’inizio.

La pubblicazione fu promossa dal provinciale di allora, Padre Umberto Musitelli; io ne assunsi la guida successivamente e mi affiancò Padre Giovanni Marchesotti che, rilevato il periodico in forte deficit, lo risanò e lo rilanciò. Nel periodo d’oro avevamo 50.000 abbonati e una tiratura di 60.000 copie.

Cosa dirà al Giusto Giudice quando lo incontrerà?

Abbi pietà di me.

Si definisca con tre aggettivi.

Sognatore, ricercatore, amante… della spiritualità.

Novant’anni di fede, di speranza, impreziositi dalla carità. Grazie Padre Stefano.

 

Padre Stefano Sala nasce a Vigo di Ton, in provincia di Trento il 24 settembre 1924. Entra nel seminario agostiniano di Loano all’età di undici anni. Compie il noviziato a Carpineto Romano; poi studia filosofia e teologia a Pavia. Emette la professione semplice il 29 ottobre 1941 e quella solenne il 24 settembre 1945. Il 29 febbraio 1948, a Pavia, riceve l’ordinazione sacerdotale. Farà parte delle comunità di: Loano (come insegnante e formatore); Marana, in provincia di Vicenza, ove resterà ventidue anni in “missione vocazionale”; dal giugno del 2008, opera nel nostro Santuario di Milano.

P. Stefano Rosario Sala è stato chiamato alla casa del Padre il 12 Dicembre 2017 🙏🙏

di Gaetano Tirloni