Padre Massimo Giustozzo OSA Fonte : Rivista del Santuario n. 3 2022

Perché questo fardello che abbiamo tutti sulle spalle e sul cuore? Perché

la guerra, che è uno schiaffo ad ognuno di noi? Perché stiamo facendo esperienza del fallimento come uomini e come cristiani? Perché appartenere alla Chiesa, oggi, pare irrilevante? Perché tutto ci parla della nostra umana impotenza?

Cari amici, sento queste domande uscire spesso dalla nostra bocca e dal nostro cuore. E sono domande vere, che descrivono, in tutto o in parte, l’esperienza che ciascuno di noi sta facendo oggi. Nessuno escluso… se ci pensiamo, infatti, a chi non è capitato almeno una volta, in questo periodo, di dire: “Non ce la faccio più!”.

Ebbene, è come se l’umanità intera stesse percorrendo la sua discesa agli inferi, dove non sentepiù la presenza e la forza dello Spirito Santo. In questo momento pare che Dio ci stia portando a sperimentare i nostri limiti, i nostri abissi, i nostri inferi e ci stia facendo scendere giù a conoscere cosa sia la vera umiltà.

Perché sta accadendo tutto questo?

Per seguire Gesù! Per stare sempre più uniti a Lui, per imitarlo sino in fondo, per vivere la Suastessa vita! Cari amici quello che stiamo vivendo oggi come uomini, come Chiesa, come umanità è una grandissima occasione, è una grazia, è la possibilità di vivere sino in fondo la vita di Dio!

Se ci pensate infatti: cosa ha fatto Gesù Cristo?

Non è stato nell’Alto dei Cieli a guardarci soffrire. Dio ha preso un corpo, è venuto sulla terra, èsceso nelle tenebre, dove c’è la morte, dove c’è l’angoscia, dove c’è la desolazione, dove c’è lapaura…e proprio lì dentro Cristo ha portato la Vita!

E se questo è accaduto al Maestro, così accadrà anche per noi, così accadrà anche per la Chiesa che è il corpo di Cristo: è perfettamente dentro a quella morte che noi tutti stiamo vivendo, è lì dentro e non fuori, che faremo esperienza dello Spirito Santo che sprigiona la sua potenza e ridona la Vita!

Gesù, il Padre, lo Spirito Santo sono attratti dagli inferi perché è lì che vanno a portare la Salvezza e perciò questo momento storico, non è l’inizio della fine, ma è l’anticamera dellapienezza della grazia.

E se in questo momento ci sentiamo i peggiori, cari amici, se ci sentiamo i più peccatori, è giusto! E’ giusto che noi facciamo esperienza dell’orrore del peccato; è giusto che noi ci pentiamo e piangiamo il nostro male; è bello ed giusto tutto questo. Perché è la verità e se è la verità,significa che Dio in questa esperienza ci sta toccando personalmente.

Siamo alla vigilia di una nuova grandissima Pentecoste per tutta l’umanità, per tutta la Chiesa.Sta arrivando il Signore pieno di Gloria che allungherà la Sua mano per donarla nuovamente a tutti noi, per tirarci fuori dagli inferi.

Ma la nuova Pentecoste, cari amici, non ci incontrerà in un momento di prosperità e di fioritura dellanostra vita umana e cristiana, al contrario, ci incontrerà proprio nella sofferenza e nel dolore perché è solo nella Croce che l’uomo può avere la certezza di fare un’esperienza autentica, reale, vivissima diDio.

Come preparaci a questa Nuova Pentecoste?

Innanzitutto stando con Maria. Perché Maria è la memoria vivente e santificante, Lei attira tutto loSpirito Santo e ci è stata consegnata dal Figlio proprio per questo. In Lei ed in Comunione con Lei noi riceviamo i doni dello Spirito Santo. Perciò preghiamo tanto Maria per ricevere lo Spirito Santo!

E poi, insieme a Maria, dobbiamo stare con gli ultimi, dobbiamo stare con tutti e desiderare di stareuniti in comunione con i più deboli. Che in altre parole stai dove sei, accetta il tuo posto, accetta il mondo in cui sei, accetta la Chiesa com’è oggi, vividentro alla realtà e mettiti nel Cenacolo a pregare umilmente con Maria e con i fratelli!

Questa nuova Pentecoste è preparata dal martirio silenzioso ed incruento di molte anime. Anime che si stanno consumando per il desiderio di Dio. Anime che si stanno offrendo perché la Chiesadiventi sempre più bella. Anime che preferiscono su di sé le tenebre, che scelgono di rimanerenegli inferi, pur di far risplendere la luce della speranza su tutti fratelli. Anime che soffrono portando su di sé i pesi ed i peccati di coloro che amano. Questo mondo è pieno di anime che silenziosamente stanno desiderando e preparando la nuova Pentecoste per tutta la Chiesa el’umanità.

Così com’ è accaduto anche a Santa Rita di cui abbiamo celebrato da poco la festa. Abbiamo vistouna fiumana incredibile di gente che ha letteralmente invaso il nostro Santuario, per non parlare della processione alla vigilia della festa… cose che per il pensiero contemporaneo non dovrebberoneppure accadere.

In realtà accadono: una folla di persone, giovani compresi, si è voluta “contagiare” dalla spiritualità di Rita… migliaia di milanesi, e nonsolo, hanno sfilato con le rose di Santa Rita in mano. Perché?

Perché in Rita l’azione dello Spirito Santo è evidente: tutta la sua vita è all’insegna di quelloSpirito promesso dal Padre e dal Figlio, quello Spirito che aiuta a “portare” i pesi della vita e atrasfigurarli. In Lei lo Spirito ha trasformato la sofferenza in gioia e la croce in trono diesaltazione.

Ecco perché il popolo – quelli che non speculano sul futuro della chiesa, quelli che gridano egemono verso il cielo – vede in Rita una vita concreta trasformata dallo Spirito Santo. In leivediamo già realizzato ciò che il nostro cuore attende!

Cari amici, la nuova Pentecoste ci sorprenderà e mentre crederemo di essere perduti, una forzache viene dall’Alto ci solleverà e ci donerà una Vita nuova, la Vita della Sposa dinnanziall’Agnello.

Se stiamo con Cristo tutto si capovolge e quello che prima ci sembrava una disgrazia, diventa il luogo perfetto della Sua vittoria!