Nel lungo scontro di Gesù con i Giudei raccontato dal Vangelo di questa domenica, troviamo queste parole che Gesù rivolge ai Giudei, ai credenti e ai praticanti, di allora e di ogni tempo: voi avete costruito un modello religioso perfetto, ma avete dimenticato l’essenziale. C’è la religione, ci sono i codici, ci sono le parole, ci sono i riti, ma non c’è più Abramo! Non c’è più la fede!

Niente di più vero anche oggi! Anch’io ho tutta la cornice religiosa: i riti, le regole, le istituzioni e le opere della parrocchia, ma ho davvero la sostanza, la fede?

Una parola terribile di Gesù ai credenti e non solo a quelli di allora: voi avete per padre il diavolo. Si è rovesciato tutto, terribile rischio per tutti. Avete adottato un altro padre, perché ne fate le opere. Che sono due: la violenza (è omicida fin dal principio) e l’inganno (è il padre della menzogna).

Come evitare il rischio di essere figli del diavolo?

Ascoltiamo Gesù: “Chi è da Dio ascolta la mia parola!”. Lo dice a noi. È il primo criterio: scommettere la vita su di Lui.

Poi aggiunge: “Voi non siete figli di Abramo perché non fate le opere di Abramo”. Ecco il secondo criterio per chi vuol essere da Dio: fare le opere di Abramo. Mi sono chiesto quali sono. Ne ho trovate tre: l’opera della fede, l’opera della libertà e l’opera della speranza.