Per Tommaso non era davvero facile credere che fosse nuovamente vivo Colui che avevano deposto nel sepolcro tre giorni prima. L’esperienza della sua morte era stata così forte, che tutti avevano bisogno di un incontro diretto con Lui, per credere nella sua resurrezione. Ne aveva bisogno anche Tommaso. E quando la sua incredulità si incontrò con l’esperienza diretta della presenza di Cristo, l’Apostolo dubbioso pronunciò quelle parole in cui si esprime il nucleo più intimo della fede:

Se è così, se Tu davvero sei vivo pur essendo stato ucciso, vuol dire che sei “il mio Signore e il mio Dio”…

Anche oggi per tanti avviene la stessa cosa: è l’incontro con uomini “vivi” in cui brilla la luce di Cristo, pur dentro le situazioni più assurde e incomprensibili, che ci fa dire come Tommaso: “Mio Signore e mio Dio”.

Lo dice anche Gesù a Tommaso: “beati quelli che non hanno visto e hanno creduto…”.