Conosciamo più da vicino
la comunità agostiniana
di Rossano Calabro
di Marina Speri
Da quasi nove anni una comunità di monache agostiniane sta portando avanti un progetto di ampio respiro: dare vita al primo monastero agostiniano femminile in Calabria. Una presenza che dica prossimità a quella gente e al suo territorio; una presenza di preghiera e di fraternità.
L’allora Arcivescovo di Rossano-Cariati, Mons. Santo Marcianò, si rivolse all’Eremo di Lecceto (Siena), nostra comunità di origine, con la richiesta che un gruppetto di Sorelle potesse iniziare una fondazione monastica nella sua Diocesi.
Per tutte noi che siamo coinvolte in questa vera e propria avventura, si tratta di incarnare il carisma di S. Agostino con creatività, in ascolto delle attese e della “sete” di molti; sete interiore, specialmente: sete di senso, di speranza; sete di essere ascoltati e accolti senza pregiudizi. Tante volte ci capita di sentirci dire, al termine di un colloquio “a cuore aperto”: «Grazie che ci avete ascoltato!». Dare tempo all’ascolto esprime amore, amicizia, cura, farsi carico della storia sacra di cui ognuno è portatore, e presentarla a Dio.
In questi anni è stato bello veder crescere attorno alla nostra comunità una rete di amicizie e di relazioni, specialmente con tanti laici: persone che partecipano agli appuntamenti di preghiera e sono contente di collaborare alle iniziative che proponiamo, per esempio animando il canto (abbiamo costituito il “Coro S. Agostino”!) e dando una mano lì dove si rende necessario.
Con una buona dose di coraggio abbiamo dato vita ad una serie di iniziative rivolte ai giovani, soprattutto nel mondo della scuola: abbiamo avuto modo di coinvolgerli in incontri su temi che, partendo dalla vita e dal pensiero di Agostino, arrivassero a raggiungerli nel loro vissuto. Di recente abbiamo proposto e portato a termine un Concorso per gli studenti del locale Liceo Artistico, dal tema, ancora una volta agostiniano, “Interroga la bellezza”. Vedere interagire i giovani con la riflessione di Agostino sulla bellezza; vederli elaborare in maniera originale, a partire dal pensiero del Vescovo di Ippona, è stato molto commovente. E pensiamo che proprio questa sia la formula giusta: proporre iniziative che vedano i giovani non solo fruitori passivi, ma coinvolti appieno, in una collaborazione che li renda protagonisti e sappia trarre fuori da loro il meglio.
Attualmente sono in corso i lavori per il nostro futuro monastero: stiamo recuperando una vecchia struttura, adibita anni addietro a “Seminario estivo” della Diocesi, per renderla monastero e trasferirci lì. Nella nuova sede avremo la possibilità di fruire di spazi più idonei, sia per noi monache, sia per gli appuntamenti di incontro e conferenze che intendiamo portare avanti. Una struttura che sappia accogliere
non solo di noi monache, ma anche chiunque desidererà raggiungerci per cercare silenzio e ristoro del cuore. Lo stabile si trova nella zona della montagna di Rossano, lungo la strada che porta in Sila, un luogo incantevole per la sua posizione, tra mare e monti.
È già stata terminata l’opera di consolidamento dei solai, della muratura e delle fondamenta. Attualmente è in corso la realizzazione della copertura della struttura; si procederà quindi agli impianti e alle opere di finitura.
Inoltre, speriamo entro questo anno 2018 di poter recuperare anche quella che era la “Casa estiva del Vescovo”, a soli pochi metri dall’edificio in corso di ristrutturazione, per farne una Casa di accoglienza di gruppi e singoli desiderosi di vivere tempi di preghiera, di approfondimento della fede, di condivisione di vita.
Cari amici della parrocchia di S. Rita in Milano, vi salutiamo con un caloroso grazie per l’attenzione che, dall’altro capo dell’Italia, desiderate prestare ai “lavori agostiniani” in corso in Calabria: già questo ci trasmette coraggio e sostegno.
A voi desideriamo consegnare un piccolo messaggio: lavorate con passione al “cantiere” della fraternità e della comunione. I suoi frutti si vedranno nel tempo…
Deo gratias!
Le monache Agostiniane di Rossano:
Sr. M. Lucia, M. Monica, Sr. M. Elisa e Sr. Clara Maria