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N. 4 – 7 Maggio 2017: Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni
Sospinti dallo Spirito
La quarta domenica di Pasqua è la giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni. Ricorre sempre il vangelo del “Buon Pastore” per inquadrare bene tale preghiera.
Il Sono il buon Pastore
Infatti, non si tratta di implorare Dio che convinca qualcun (altro) a consacrarsi perché bisogna che qualcuno lo faccia. No. Pregare per le vocazioni significa pregare per le realizzazioni delle persone. Ognuno di noi è un progetto, una potenzialità, un tesoro. Quanti tesori rimangono inutilizzati, infruttuosi, sprecati. Quante vite rischiano di passare così, giorno dopo giorno, finché tutto è passato senza accorgersene e senza volerlo, senza aver ottenuto quel che davvero si voleva.
Chiunque crede in lui non sarà deluso
Il Buon Pastore sa condurre al bene, lui conosce la via della felicità. La nostra esistenza è fatta così: da soli non riusciamo a condurla alla perfezione e necessitiamo di affidarci a qualcuno. Ma guai a sbagliare fiducia, guai anche a non fidarsi mai.
Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci?
Pregare per le vocazioni è dunque pregare per te e per me, che il Signore ci faccia riconoscere la via della vita vera e ci renda testimoni di gioia non a parole, ma con una vita di gioia. Il mondo conosca che c’è un Bene che aspetta di essere colto.
«Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire»
Il servizio, il dovere, il lavoro non deve prendere tutta la vita e neppure la parte migliore. Neppure, però, deve essere trascurato. Ci sia chi si dedica all’azione e chi alla contemplazione; la diversità di ruoli e carismi però non generi gelosia né giudizio, perché in un corpo ciascuno ha la sua funzione. Ma anche l’anima fa parte del corpo. Serve l’opera, come serve chi l’animi. Preghiamo il Signore perché ci doni sapienza e tempo da dedicare al corpo e allo spirito secondo il meglio.
Gesù, Figlio di Dio, Spirito fatto carne, ascolta la mia preghiera,
ascolta il mio anelito, ascolta anzi leggi la mia inquietudine, comprendi, Gesù, quello che neppure io di me comprendo, e parla chiaro al mio cuore.
Parla forte, perché capisca bene e non abbia esitazioni
nel sapere e fare la tua volontà. Perché nella tua volontà è la mia pace,
nel tuo disegno su di me è la mia libertà, nella tua vocazione il mio desiderio.
Non so capire, non so fidarmi. Tu però sai, e tu puoi, aiutarmi e darmi pace.
Maria e Rita, esempi di santità
INTERVISTA A PADRE MASSIMO GIUSTOZZO
Mese di maggio : mese dedicato alla Madonna e a s. Rita. Cosa ci suggeriscono le due star della santità? Chiediamo questo ( e molto altro) a Padre Giustozzo, rettore del nostro santuario. Padre Massimo nasce a Pollenza ( provincia di Macerata) il 16 ottobre 1971. E dopo varie tappe nell’universo agostiniano viene ordinato sacerdote il 29 giugno 1994. Prima di approdare a Milano ha allietato i conventi di Pavia, Tolentino, Roma, Firenze, e ancora Tolentino.
- Padre Massimo come si trova a Milano? –
Bene. Mi hanno accolto tutti con gentilezza e carità. - Quale differenza ha colto fra Tolentino e la metropoli ambrosiana? – Sotto la Madonnina la giornata è più organizzata, poco vien lasciato alla spontaneità.
- Mese di maggio, mese di Maria. La Madonna può essere considerata ancora un modello per la donna cristiana? – Sì. Un modello per la donna e anche per l’uomo, essendo di ogni persona l’archetipo.
- Maggio è anche il mese in onore di santa Rita. Cosa può suggerire la mistica casciana alla nostra epoca? – Che se non è pervasa da un amore grande, la vita diventa noiosa, insipida e infine insopportabile.
- Santa Rita ha sperimentato diversi momenti di vita: figlia, giovane, sposa, madre, vedova, religiosa. È dunque un esempio per tutte costoro? –
Ogni epoca ha assunto di santa Rita un aspetto. Oggi particolarmente si ritrova nelle famiglie in cristi e nelle persone sole. - Cosa accomuna la Madonna e la santa umbra in un’ottica cristiana di perfezione? – L’amore. L’amore smisurato per tutti. L’amore per la parola di Dio e per i fratelli in un abbraccio dall’unica intensità.
- Quale grazia i devoti chiedono con più frequenza a santa Rita? – In una hit parade delle grazie implorate stanno in cima quelle per l’unità e la serenità famigliare e per i bambini – gl’innocenti per definizione – provati dal dolore.
- Il Rosario, preghiera mariana per eccellenza, è una fonte mirabile di meditazione oppure è una preghiera noiosa e ripetitiva?
Il Rosario anche per i cristiani del Duemila resta una grande preghiera. Certo, dipende da come la si recita. Va meditata, interiorizzata, digerita nel cuore. - È stato testimone di miracoli della santa degl’impossibili?
Soprattutto di quelli di natura spirituale. Di quelli che cambiano la vita delle persone e durano nel tempo. Ma ho verificato anche guarigioni fisiche prodigiose. Comunque i primi sono i più affascinanti. Rimodellano il cuore a somiglianza di quello misericordioso di Gesù. - Quale segno chiederà a s. Rita il 22 maggio prossimo? –
Solleciterò che in questo santuario si viva l’attuale crisi della Chiesa e della fede in una dimensione di fiducia nella Provvidenza. Senza pericolose fughe in avanti e senza inutili rimpianti per il passato. - Umiltà e ubbidienza, due virtù che caratterizzarono sia la Madonna che santa Rita, come mai son contestate ai giorni nostri? – Molti pensano che queste siano anti virtù. Invece restano fondamentali anche per gli agnostici.
- Padre Massimo, lei trascorre molte ore in confessionale. Cosa accomuna i penitenti del Duemila: l’angoscia, la disperazione, la delusione…? –
L’indebolimento della speranza associa molti. In una sorta di afflizione incorporata, depressione permanente e sanguinosa. - Ritiene di assomigliare maggiormente a padre Pio da Pietrelcina o a padre Leopoldo Mandic di Padova? – A nessuno dei due desidero paragonarmi. Ognuno sviluppa la sua vocazione nell’unicità.
- Le mancano i suoi amici marchigiani? – A Tolentino diversi movimenti si sono cementati dando vita a una comunità, nel locale santuario, illuminante nella profezia e nei carismi. A molti degli appartenenti a questi gruppi mi legano affetto e gratitudine. Auspico che l’esperienza si ripeta a Milano.
- Quale preghiera preferisce? – L’Ave Maria. M’affascina anche la Preghiera del cuore del pellegrino russo, di autore ignoto.
- Come apre e chiude la sua giornata? – Al mattino invoco lo Spirito Santo perché mi accompagni e m’ispiri durante la giornata; e alla sera chiudo ringraziando mia madre per i doni della vita e della fede che mi dato.
- C’è un segreto per ridestare nel nostro tempo il gusto per l’Amore, quello con l’iniziale maiuscola?
Occorre liberare il cuore da tutti gli egoismi e respirare la purezza del dono.
Terminata l’intervista, padre Massimo vola in confessionale. Lo aspettano in tanti, desiderosi di perdono e rigenerazione. Gaetano
La Parola del Santo Padre
Messaggio del papa per la 54a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni
Sospinti dallo spirito per la missione
Occorre alimentare la vita cristiana con l’ascolto della Parola di Dio e, soprattutto, curare la relazione personale con il Signore nell’adorazione eucaristica, “luogo” privilegiato di incontro con Dio. È questa intima amicizia con il Signore che desidero vivamente incoraggiare, soprattutto per implorare dall’alto nuove vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Il Popolo di Dio ha bisogno di essere guidato da pastori che spendono la loro vita a servizio del Vangelo. Perciò, chiedo alle comunità parrocchiali, alle associazioni e ai numerosi gruppi di preghiera presenti nella Chiesa: contro la tentazione dello scoraggiamento, continuate a pregare il Signore perché mandi operai nella sua messe e ci dia sacerdoti innamorati del Vangelo, capaci di farsi prossimi con i fratelli ed essere, così, segno vivo dell’amore misericordioso di Dio.
Cari fratelli e sorelle, ancora oggi possiamo ritrovare l’ardore dell’annuncio e proporre, soprattutto ai giovani, la sequela di Cristo. Dinanzi alla diffusa sensazione di una fede stanca o ridotta a meri “doveri da compiere”, i nostri giovani hanno il desiderio di scoprire il fascino sempre attuale della figura di Gesù, di lasciarsi interrogare e provocare dalle sue parole e dai suoi gesti e, infine, di sognare, grazie a Lui, una vita pienamente umana, lieta di spendersi nell’amore.
Maria Santissima, Madre del nostro Salvatore, ha avuto il coraggio di abbracciare questo sogno di Dio, mettendo la sua giovinezza e il suo entusiasmo nelle sue mani. La sua intercessione ci ottenga la stessa apertura di cuore, la prontezza nel proferire il nostro “Eccomi” alla chiamata del Signore e la gioia di metterci in viaggio (cfr Lc 1,39), come Lei, per annunciarlo al mondo intero.
Avvisi
Tutti i giorni feriali: ore16,20 S. Rosario e preghiera a S. Rita, ore 21,00 S. Rosario meditato
Giovedì 11maggio: 14° Giovedì di S. Rita
Le sante messe saranno celebrate alle ore 8, 9, 10, 17, e 18.30
Sabato 13 maggio: ore 20,45 MUSICANDO INSIEME
concerto del nostro coro parrocchiale FAMILY&FRIENDS (che anima la messa delle 11,30) con il coro ALLEGROMODERATO. Per la prima volta insieme in un trascinante melting pot, molto allegro e poco moderato, di musica etnica, sacra, profana, pop…Un appuntamento da non perdere!
13-21 maggio: NOVENA A SANTA RITA: Messa vespertina celebrata dal Predicatore P. Giuseppe Scalella
Ore 21 S. Rosario meditato con riflessione del P. Predicatore
Domenica 14 maggio: GIORNATA DELLE MAMME E DEI BAMBINI E DELLA SOLIDARIETÀ Ore 15 Incontro di preghiera per i bambini e le mamme e dono della rosa
Durante tutta la giornata ci sarà l’esposizione dei lavori della Cooperativa Sociale Santa Rita visitandone i locali
Dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 19: distribuzione delle rose e Benedizione degli automezzi e dei ciclomotori
Lunedì 15 maggio ore 20,30 presso il Piccolo Teatro, incontro dibattito con il Card. Angelo Scola sul tema “L’economia ci cura?”
(Serata trasmessa in diretta su Telepace e Chiesa TV)