«Sentì compassione per loro»
Gesù predica alle folle. Che si dimenticano di mangiare. Come mai oggi succede così spesso il contrario… pensiamo a mangiare, a divertirci, a star bene… tanto che ci dimentichiamo di Gesù. E siamo talmente bravi da pensare che non è vero che ci dimentichiamo di Gesù, il quale invece sta proprio nella nostra soddisfazione.
Tutti mangiarono a sazietà
Non è che Gesù sia da una parte e il mio bene dall’altra, non sono realtà opposte e per amare Gesù non devo rinunciare ad amare me stesso. È piuttosto una questione di fiducia: se amo Gesù sarà lui a non dimenticarsi di me. Se invece amo me stesso fino a dimenticare Dio, chi saprà pensare ai miei veri bisogni?
«Stavamo così bene in Egitto!»
Così pensa il fedele apparente, che infatti si accontenta d’una libertà apparente, fingendo una felicità vuota. Quanta fatica fa Dio a liberare chi preferisce la sicurezza della schiavitù. Tu non sei fra questi? Ne sei sicuro? Non sei preda di nessuna schiavitù? O piuttosto hai imparato a desiderare ciò da cui non ti sai liberare?
Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive
Forse non l’hai mai vista così, ma potremmo considerare la fede come una educazione al desiderio! Un cammino di purificazione e di crescita perché non seguiamo gli istinti e le voglie, ma sappiamo scendere nella profondità della volontà e cogliere il vero bene, che è così difficile da perseguire e persino da volere.
Gesù, mio amico e mio buon Dio, tu mi conosci, tu lo sai.
Quante volte non ho voglia! Quante volte provo stanchezza e disinteresse,
quanto vorrei invece provare quell’entusiasmo che conosco, che ricordo.
Infiamma il mio cuore, i miei sensi, perché voglio vivere, non preoccuparmi!