Vi invito a leggere l’omelia di Papa Francesco in occasione della Santa Messa di Canonizzazione dei nuovi santi

Titus Brandsma – Lazzaro, detto Devasahayam – César de Bus – Luigi Maria Palazzolo – Giustino Maria Russolillo –
Charles de Foucauld – Maria Rivier – Maria Francesca di Gesù Rubatto – Maria di Gesù Santocanale – Maria Domenica Mantovani.

Vorrei sottolineare due passi dell’omelia. Il primo:

Amare significa questo: servire e dare la vita. Servire, cioè non anteporre i propri interessi; disintossicarsi dai veleni dell’avidità e della competizione; combattere il cancro dell’indifferenza e il tarlo dell’autoreferenzialità, condividere i carismi e i doni che Dio ci ha donato. Nel concreto, chiedersi “che cosa faccio per gli altri?” Questo è amare, e vivere le cose di ogni giorno in spirito di servizio, con amore e senza clamore, senza rivendicare niente.

e il secondo:

Servire il Vangelo e i fratelli, offrire la propria vita senza tornaconto – questo è un segreto: offrire senza tornaconto –, senza ricercare alcuna gloria mondana: a questo siamo chiamati anche noi.