Racconta il biografo:

“Stando una volta alla Santa Messa, questa nostra Beata Rita a Cascia, nella chiesa delle Reverende Madri di santa Maria Maddalena, le s’improntarono talmente nell’intelletto suo queste sante parole: ‘Ego sum Via Veritas et Vita’ (‘Io sono la Via la Verità e la Vita’), che… le cominciò talmente a considerare, che da quell’hora incominciò ferventissimamente ad amare questo Giesù, ed a servirlo… L’era giusto un dire che non poteva verità dire se non parlando con Lui, né poteva vivere se non con Lui, né poteva camminare se non con Lui, né insomma mai adoprare bene alcuno senza Lui… Perciò abbracciò e strinse strettamente il suo dolce Giesù.”

Così dunque l’avventura spirituale di Rita cominciò proprio con un miracolo: il miracolo di una “Parola” evangelica udita in tutta la sua profondità e ampiezza, a cui ella decise di dare carne, la propria carne. Infatti una “Parola fatta carne” può essere veramente udita solo da un “ascolto che si faccia ugualmente carne”. Ascolta davvero solo chi accetta di incarnare la parola nella propria esistenza.

Per questo l’agiografo commenta saggiamente sottolineando l’effetto di tale reciprocità: da un lato Rita “tutto il suo cuore aveva dedicato a Giesù Christo” e dall’altro ella fu da Lui “svisceratissimamente amata”.