Sant’Agostino, commentando nel discorso 174 l’episodio di Zaccheo, dice: «Non ti insuperbire, sii come Zaccheo, sii piccolo. Ma mi dirai: se sarò come Zaccheo non potrò vedere Gesù a causa della folla. Non essere triste: sali sul legno dove per te Gesù fu crocifisso e vedrai Gesù». Nei discorsi di Agostino su san Giovanni, uno dei brani più belli, anche immaginativamente, è quello in cui dice che per attraversare il mare della vita verso la vita beata, verso la felicità piena e perfetta, per attraversare questo mare basta lasciarsi portare dal legno della Sua umiltà, basta lasciarsi portare dall’umanità di Gesù.
Sant’Agostino, commentando nel discorso 174 l’episodio di Zaccheo, dice: «Non ti insuperbire, sii come Zaccheo, sii piccolo. Ma mi dirai: se sarò come Zaccheo non potrò vedere Gesù a causa della folla. Non essere triste: sali sul legno dove per te Gesù fu crocifisso e vedrai Gesù». Nei discorsi di Agostino su san Giovanni, uno dei brani più belli, anche immaginativamente, è quello in cui dice che per attraversare il mare della vita verso la vita beata, verso la felicità piena e perfetta, per attraversare questo mare basta lasciarsi portare dal legno della Sua umiltà, basta lasciarsi portare dall’umanità di Gesù.
Continua Agostino: «Guarda il mio Zaccheo, guardalo». La folla che si gloria e gode di potersi vendicare impedisce che sia riconosciuto Colui che in croce ha detto: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”».
Continua Agostino: «Guarda il mio Zaccheo, guardalo». La folla che si gloria e gode di potersi vendicare impedisce che sia riconosciuto Colui che in croce ha detto: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”».