Fonte : Rivista del Santuario n. 2 del 2022 di Alessandro Spalletti

Da poco è passata Pasqua e il santuario di Santa Rita di Milano si sta preparando per la festa di Santa Rita del 22 Maggio.
Questo periodo mi ha fatto tornare in mente un episodio che ho vissuto tempo fa.
Una volta, uno o due anni fa, stavo ascoltando padre Massimo. Lui era sull’altare e stava dando gli annunci alla fine della messa. A un certo punto ha cominciato a parlare proprio della festa di santa Rita e ha detto: “mi piacerebbe proprio che fosse una bella festa!”.
A quel punto ho avuto un primo pensiero. Ho pensato alle feste che si vedono su internet, sui social, in televisione. Le feste che si organizzano per divertirsi, per cui bisogna spendere molto e in cui bisogna invitare persone importanti. Sono le feste secondo lo spirito del mondo, in cui l’importante è apparire.
La festa di santa Rita sarebbe stata sicuramente molto diversa.
Poi però ho avuto un altro pensiero. O forse più una sensazione. Ho come capito che tutti sarebbero stati felici alla festa di santa Rita. Ho avuto la certezza che quella sarebbe stata una festa piena di gioia. E allo stesso tempo mi sono reso conto che quella è la cosa importante in una festa.
Allora ho pensato “forse non so bene cosa sia una festa”. E ho pensato che forse solo in quel momento mi fossi accorto di cosa volesse dire veramente festeggiare, essere felici insieme. Chi organizza la festa vuole festeggiare qualcosa di bello che gli è successo e visto che la gioia vuole essere condivisa, allora invita gli amici. E gli amici sono quelli che sono contenti quando succede qualcosa di bello a un loro amico e vengono per festeggiare tutti insieme. La gioia è contagiosa. “Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i tuoi ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi: e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa, la risurrezione dei giusti.”