Gesù paragona il nostro mondo ad un grande mare, in cui vie­ne gettata una rete:  la resa dei conti della vita di tutti, buoni e cattivi. Verrà poi la cernita, quella che ogni giorno già facciamo: buttar via il cattivo e crescere nel bene… Lo facciamo?

«Ogni discepolo estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche»

È lo stesso san Matteo a fare quest’esperienza: lui, convertito, scopre la bellezza di possedere un ricco bagaglio di vita, rivede la sua storia come uno scrigno di tesori preziosi. Che bello sarebbe per ciascuno di noi, saper rileggere il proprio passato come un tesoro da cui si estraggono ricordi antichi che danno emozioni sempre nuove, massime e valori sempiterni che danno senso e logica all’oggi, errori benedetti perché cause di insegnamenti che ti hanno reso migliore, esperienze rivelatesi fondamentali per cogliere il nocciolo del buon vivere. Chi saprà far questo?

Se in qualcosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo

Sì, è Dio che illumina e rende possibile l’amore di sé e della propria condizione, del proprio passato e di quel che sei. Dio sa renderci perfetti non con l’accecamento delle proprie deficienze, non con l’indurimento di un presunto “sano egoismo” che non può esistere, non con le giustificazioni traballanti che ci diamo. Dio ci rende perfetti con il suo perdono, continua ed eterna rigenerazione.

Non comprendono quelli che pregano un dio che non può salvare

No, non a tutti è dato capire, ma solo a coloro che ascoltano la Parola di Gesù e ricevono il dono dello Spirito Santo che illumina le menti e pacifica i cuori.

 

 

Gesù buono, lenti all’ira e ricco di perdono, Gesù che tutto hai dato per me,
Gesù forza inesauribile, Gesù capace di sanare le ferite e fasciare i cuori,
Gesù consolatore, Gesù che sai condividere la morte e dare nuova vita,
Gesù salvatore, guarda questa nostra umanità, guarisci la nostra cecità,
facci scoprire il tesoro che siamo, perché ci amiamo e amiamo e niente altro. Amen