Quante volte ci capita di distrarci durante la Santa Messa. Ma c’è un momento preciso nel quale ogni distrazione sembra impossibile: quando il sacerdote alzando il pane consacrato, divenuto corpo di Cristo, pronuncia le parole: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo». E noi rispondiamo:

«O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato».

Si dovrebbe dire: “Signore io non sono degno che tu entri nella mia casa…” come dice quel centurione a Gesù. Un pagano che riconosce la grandezza dell’eterno che entra nella vita e di cui lui si sente indegno. L’Eucarestia non è solo una mensa ma è Cristo che entra dentro la vita. La grande fede del centurione che commuove Gesù e che non trovava neanche nel popolo d’Israele

deve tornare a commuovere anche noi.

Signore, io non sono degno di ciò che fai per me, tu che ami tanto uno come me;

vedi non ho nulla da donare a te, ma se tu lo vuoi prendi me.