La responsabilità per l’evangelizzazione

La gioia dell’incontro con Gesù diventa ardore per l’annuncio. La missione della Chiesa ha il suo principio nell’esperienza della Pasqua. Ricordando la figura e il ministero di Giovanni Battista Montini in diocesi di Milano e la sua scelta del nome dell’apostolo Paolo
come programma del suo pontificato, siamo chiamati a condividere lo spirito con cui ha promosso e vissuto la Missione di Milano del 1957 e le motivazioni che lo hanno convinto a visitare i continenti e a orientare il Concilio Vaticano II al confronto, al dialogo, alla simpatia per il mondo, per una responsabilità di evangelizzazione.

Come ci consiglia Papa Francesco, rileggere l’esortazione apostolica Evangelii Nuntiandi sarà un modo per vivere la canonizzazione non solo come una celebrazione, ma come occasione per rendere ancora fecondo il magistero di Paolo VI. La consapevolezza del nostro debito per la gente di questo tempo chiede di continuare il servizio alla buona notizia di Gesù, unico nome in cui c’è salvezza.

Le nostre comunità, le associazioni, i movimenti hanno creato molte occasioni per incontrare fratelli e sorelle e condividere la speranza e la proposta di vita buona che riceviamo dalla testimonianza di Gesù.

 Devono essere curati gli incontri con coloro che si accostano alla comunità cristiana per chiedere i sacramenti, con i genitori dei ragazzi dell’iniziazione cristiana, i percorsi di preparazione al matrimonio, perché non abbiano il carattere noioso di “adempimento”, ma siano occasioni per far intravedere l’attrattiva del Signore che ha dato la vita per tutti. La formazione di laici adulti nella fede e sapienti nella vita deve convincere tutti che in ogni ambiente devono risuonare la Parola del Vangelo e la promessa che suscita speranza di vita eterna.

Una preparazione specifica e un incoraggiamento persuasivo deve individuare e sostenere coloro che possono visitare le famiglie per Natale o Pasqua, in occasione di lutti e di eventi significativi. È esemplare la dedizione dei ministri straordinari della comunione ai malati, che non solo consentono a molte persone anziane e malate di ricevere la comunione eucaristica, ma che portano nelle case i segni delle premurose attenzioni della comunità cristiana.

L’immensa e ammirevole offerta di attenzione e di servizi per molte condizioni di bisogno che sono presenti dappertutto è un segno che risplende nelle nostre terre con parole e fatti di Vangelo.