Il Comitato per l’anno giubilare
Nel nostro giro di interviste alle varie realtà parrocchiali, pubblichiamo il comunicato di Pietro del Comitato promotore dell’anno giubilare.
L’idea di indire un anno giubilare nel nostro santuario è nata questa estate quando mi sono accorto che proprio nel 1939 il Cardinale Beato Schuster ne aveva benedetto la prima pietra. Occupandomi di organizzare il percorso di formazione e di approfondimento del gruppo Famiglie&Amici della Parrocchia, quest’anno avevo l’intenzione di avvicinare in maniera più approfondita alla spiritualità di Santa Rita partendo dai mosaici presenti nel Santuario e proprio da questi studi mi sono accorto delle varie date significative: 80 anni dalla prima pietra, 65 anni dalla consacrazione del Santuario, 60 anni dall’istituzione come Parrocchia.
Ho subito coinvolto i vari amici del gruppo, Padre Francesco Maria e così sono nate le prime idee che poco alla volta si sono concretizzate in un programma. È stato naturale voler mettere in campo energie, per poter vivere insieme a tutti un periodo di grazia che questi anniversari “tondi” ci suggerivano. In questo percorso è stato fondamentale l’incontro con il nostro Arcivescovo Delpini, che ha incoraggiato le iniziative e richiesto l’anno giubilare che poi la Santa Sede ha approvato.
Il frutto più bello che in questo momento è possibile cogliere, è senza dubbio l’entusiasmo delle persone che si sono lasciate coinvolgere in nome soprattutto della devozione a Santa Rita: volontari che donano tempo libero per aiutare a realizzare le varie iniziative, ognuna con le capacità che può portare e mettere a disposizione di tutti. In questo mi sembra veramente d’intravedere una prospettiva oltre il Giubileo: persone legate al Santuario, tanti amici, che collaborano con la comunità dei Padri Agostiniani per le azioni pastorali e la condivisione del cammino di fede.
Inoltre, mi sembra proprio che vi sia un desiderio di incontrare la grazia di Cristo attraverso percorsi spirituali: ogni volta che entro nel Santuario, trovo pellegrini che si sono lasciati coinvolgere nelle sette tappe del Giubileo che Padre Francesco Maria ha organizzato. Vi è una domanda profonda di ricerca d’incontro con Dio, che in questo sembra emergere.
Il nostro desiderio è stato anche quello di avvicinare le persone che vivono nel nostro quartiere e non solo, per far vivere un percorso di approfondimento culturale che possa portarli, partendo dalla storia di un edificio di culto entro una mostra, ad “ascoltare” delle storie e ad avvicinarli a dei temi teologici molto attuali che li coinvolgono in prima persona e a riscoprire la bellezza che, per la distrazione, non sempre si riesce a cogliere. Si tratta, soprattutto per le nuove generazioni, di far emergere uno sguardo nuovo su quanto è presente nel loro quotidiano. In questo abbiamo avuto attenzione positiva e anche disponibilità a collaborare da parte delle istituzioni pubbliche e culturali di formazione, a partire dai politici del ‘Municipio 6’ ma anche dai collaboratori del Sindaco Sala che abbiamo incontrato e con l’Università IULM.